La nutrizione enterale: l’inserimento della PEG
A gennaio 2015 mia madre iniziò a mangiare sempre meno, o meglio, metteva in bocca il cibo ma poi lo sputava.
All’inizio erano episodi sporadici ma pian piano si fecero sempre più costanti.
I giorni trascorrevano e la vedevo spegnersi, perdeva peso a vista d’occhio e anche la parte cognitiva subiva gli effetti negativi per non ingerire le sostanze necessarie.
Avevo parlato anche qualche mese fa delle sue difficoltà nell’alimentarsi –> QUI l’articolo
I tentativi
Tutti cercavamo di stimolarla a mangiare e a deglutire ciò che metteva in bocca, ma con scarso successo.
Continuava a dimagrire e quindi mi vidi costretta a parlare con il dottore della CRA.
Solo dopo una serie di esami che scongiurarono possibili nuove malattie, valutammo la nutrizione enterale prendendo in considerazione, come possibili soluzioni, il sondino naso gastrico e la PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea).
Prima provammo con il sondino ma con un immediato pessimo effetto.
Ricordo il giorno che le misero il sondino, arrivai in struttura e la trovai seduta al tavolo, con la testa china, non disse nulla. La scena che vidi mi si strinse il cuore!
Lo stesso giorno se lo strappò e fece lo stesso anche il giorno seguente, anche 2 volte nella stessa giornata.
Così, in accordo con il dottore, si optò per toglierlo.
Rischiava di farsi male e il sondino incideva negativamente sul suo umore e sulla sua mobilità.
Rimaneva comunque il grave problema dell’alimentazione, e quindi, si decise di metterla in lista d’attesa per l’inserimento della PEG.
Naturalmente nell’attesa proseguirono i tentativi per farla riprendere a mangiare spontaneamente.
L’inserimento della PEG
A maggio 2016 la chiamarono per il primo inserimento, 2 giorni di ricovero, stetti con lei giorno e notte. Quando gli infermieri la medicarono per la prima volta si rese conto di aver un “qualcosa” nella pancia, ma non disse nulla.
Tutto procedette per il meglio, la mamma veniva alimentata di notte, così era libera durante il giorno di muoversi e partecipare alle attività di stimolazione.
Dopo qualche mese dall’inserimento provvisorio della PEG arrivò il momento di inserire la “definitiva” e ad agosto la chiamarono per l’intervento.
Altri 2 giorni di ricovero, appena arrivati la mamma speranzosa mi chiese <<me la tolgono?>> …non me la sentii di mentire…le dissi <<mi spiace mamma, no…>>
L’intervento andò bene, venne dimessa, tutto ok se non fosse che dopo 2 giorni si sfilò la PEG…
L’inizio di questo percorso non fu dei migliori…
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