IL PROGREDIRE DELL’ALZHEIMER E LA STIMOLAZIONE

Fin quando mia madre parlava e deambulava tranquillamente le stimolazioni erano quelle tradizionali, come cantare, provare a ricordare i proverbi o giocare a carte.

Con il progredire dell’Alzheimer piano piano tutto questo è sparito, le autonomie sono scomparse e trovare qualcosa che la stimolasse, e solleticasse la sua attenzione, divenne sempre più difficile.

Io, i miei zii, così come gli OSS del CRA, cercammo quindi di osservarla, guardando i suoi gesti, anche quelli ripetuti, per cercare quei giochi che potessero stimolarla a mantenere quei movimenti, quell’attenzione.

Vi racconto la nostra esperienza!

LA TERAPIA DELLA BAMBOLA

Il primo gioco fu una bambola, bella, morbida, con grandi occhi azzurri.

Mia madre al tempo deambulava, ancora colorava, parlava (anche se poco) ed era palese come amasse prendersi cura delle cose, così mia zia durante quel Natale le regalò la sua prima bambola. 

All’inizio la portava sempre con se, anche a letto, era la sua compagna, era bello vedere come tenesse a quella bambola!

Poi con il tempo le cose cambiarono e l’attenzione di mia madre si sposto sugli occhi della bambola, cercava di staccarglieli.

Questo atteggiamento mi turbò ma con il tempo, grazie a una chiacchierata con Patrizia Gelmi, parlando dell’importanza di riconoscere i simboli e di rispettarli come tali (Metodo Validation), accettai questo atteggiamento.

Potete trovare un articolo dedicato alla Dolly Therapy con la mia esperienza con il Metodo Validation qui.

A questa bambola ne seguirono altre, tutte ebbero (ahimè) la stessa sorte di rimanere senza occhi!

Se volete provare a regalare una bambola al vostro caro le potete trovare nei negozi specializzati ma anche su Amazon.

IL TRACCIATO PER PALLINE

Quando le sue attenzioni cominciarono a diminuire fu la volta del tracciato per palline.

Mi venne suggerito da una OSS ed effettivamente sortì l’effetto sperato. I primi tempi prendeva da sola il gioco e ci giocava, con il tempo fu necessario che io, o una OSS, si mettesse a giocare con lei, spostando le palline e portando così mia madre a fare lo stesso.

E anche quando la mobilità era fortemente compromessa, nel momento in cui spostavo una pallina mia madre, con l’unica mano che riusciva a muovere, la riportava al posto d’origine. È sempre stata una persona estremamente precisa, caratteristica di lei che rimase nel tempo.

Il tracciato per palline che potete vedere nella foto è del 2018 e lo trovai all’IKEA , ad oggi questo modello non è più disponibile ma potete trovare delle valide alternative su Amazon, o in alternativa credo sia possibile trovare altri modelli con la stessa funzione anche in negozi di giocattoli.

IL PELUCHE LAVABILE DA COLORARE

Quando stava perdendo l’interesse per colorare pensai che un peluche con la sua morbidezza potesse stimolarla.

Le presi quindi un’orsetto tutto bianco lavabile con dei colori atossici, al tempo lo trovai in un negozio Flying Tiger Copenhagen, oramai presenti in molte città italiane e in alternativa, i peluche lavabili da colorare si possono trovare anche su Amazon, così come i colori lavabili.

L’orsetto purtroppo non ebbe molto successo con mia madre, sbagliai probabilmente i tempi, avrei dovuto darle l’orsetto quando ancora il suo livello di attenzione nel manipolare e nel gestire gli oggetti era alto.

Nella foto a fianco potete vedere come l’orsetto da colorare sia stato poco usato e messo in disparte, rispetto al libro da toccare che vedremo subito dopo.

I LIBRI DA TOCCARE

Quando vidi che con gesto ripetuto sfregava dei punti o portava la mano in “quel punto” passando ripetutamente i polpastrelli pensai che un libro da toccare potesse essere per lei stimolante.

Quindi andai in libreria (ma li trovate anche su Amazon dov’è presente un’ampia scelta) a cercarne uno e nel mio caso pensai che quello con gli animali da toccare fosse perfetto per lei. C’èra il gatto, il cane, il pulcino, ma anche il pesce e il serpente, tutti con le loro texture differenti.

Da subito colse il suo interesse e per molto tempo, così come il percorso di palline, la stimolò.
Mi mettevo a fianco a lei a sfogliare il libro e toccando la parte di tessuto dell’animale lei, a volte, era stimolata a fare lo stesso.

I LIBRI DA COLORARE

I laboratori pomeridiani al CRA erano sempre allegri quando si colorava e si ritagliava, i pretesti erano sempre mille, il Natale, la Pasqua, la primavera e chi più ne ha più ne metta.

A mia madre al principio della malattia piacevano tutte le attività creative e la stimolvano in modo positivo. stimolare con libri da colorare e oggetti da ritagliare

Per questo i primi tempi c’era spesso sul suo tavolo un libro da colorare con un portapenne pieno di mille colori, che a differenza del peluche da colorare, ha sempre riscosso un maggiore successo.

Sarà per le immagini semplici che si alternano alle più complesse e che possono essere un ottimo elemento di stimolo per le persone con demenza. Per questo sono nati al momento due libri da colorare di Storie di Alzheimer, pensati proprio per le persone colpite da Alzheimer o demenza:

Amici a quattro zampe da colorare 

Animali domestici da colorare

Un elemento importante da tenere in considerazione con l’acquisto di un libro da colorare sono i  colori, che non siano tossici (come questi su Amazon) e che le forbici abbiano le punte arrotondate (come questa opzione)

LA CYCLETTE A PAVIMENTO

Per mantenere attiva la mobilità nel progredire della malattia ho visto spesso utilizzare nel CRA dov’era ospitata mia madre la Mini Cyclette a Pavimento 

Per mia madre fu un elemento utile nei primi periodi in cui si trovava in sedie a rotelle, per continuare a mantenere una mobilità minima.

Con altri ospiti del CRA la Miny Cyclette si utilizzava anche per stimolare la mobilità della braccia, favorendone così l’attività continua e a volte, per alcuni, anche divertente.

In questo caso è importante che la Miny Cyclette sia regolabile, sia in intensità che in velocità, e che sia antiscivolo, così come questo modello.

E voi quali giochi avete scoperto per stimolare l’attenzione del vostro caro?
Che soluzioni avete trovato?

Scrivete le vostre idee e soluzioni qui sotto, potrebbero essere utili ad altri familiari oppure inviatemi  le vostre soluzioni con foto via mail a info@storiedialzheimer.it, le condividerò con piacere sul blog!